Massimiliano Carnevale

Massimiliano Carnevale

Co-Founder
Interviste

L'intervista a Cosmano Lombardo

Cofondatore e il CEO di GT idea s.r.l. attuale Search On Media Group, azienda che si occupa di consulenza e formazione sul Digital Marketing. Ideatore nonché creatore del Web Marketing Festival.

Pubblicato il 18/08/2016

Cosmano Lombardo è il cofondatore e il CEO di GT idea s.r.l. attuale Search On Media Group, azienda che si occupa di consulenza e formazione sul Digital Marketing. Ideatore nonché creatore del Web Marketing Festival e di format quali La Settimana della Formazione, Advanced SEO Tool, Social Media Strategies, Search Marketing Connect e di un tour di eventi gratuiti su temi del mondo digital che ha contribuito a formare circa 100.000 persone in tutta Italia.

 

Ciao Cosmano.
Innanzitutto grazie per voler condividere alcuni pensieri con noi e complimenti per l’ottima riuscita del WMF2016 (quasi 4000 iscritti, 160 relatori etc etc).
Come ti senti ora che è finita? Sei in ferie o già a pensare alla prossima edizione?

Grazie a voi per i complimenti e per l’intervista. In realtà è come se non fosse finita. Le attività da portare avanti sono davvero tante e ancora non abbiamo avuto il tempo di fermarci, respirare e pianificare qualche giorno di ferie, ma ci sarà tempo per questo. Siamo già alle prese con la prossima edizione e con la pianificazione degli altri eventi che si terranno nella seconda parte del 2016. C’è molto da fare in Italia in tema di digitale e certamente non possiamo permetterci periodi di pausa :)

 

Credo che a tutti sia capitato il momento no, quello in cui i problemi, anche banali, sembrano montagne e la via di uscita sembra difficile da trovare. Ci racconti il tuo momento no, quello che “ok, mollo tutto e faccio altro”?

Il bello delle montagne è come decidi di scalarle. C’è chi decide e può anche permettersi di prendere un elicottero e farsi portare in cima. C’è chi decide e non può permettersi altri modi che di iniziare a scalarle a mani nude. Nel momento in cui sei arrivato in cima la visuale è la medesima in entrambi i casi, ma il vissuto è completamente diverso.

Ovunque la strada imprenditoriale è una scalata difficilissima. In Italia ancor di più. I momenti a cui fai riferimento sono quelli in cui durante il tragitto ti fermi e senti una stanchezza infinita. Guardi in alto e la cima sembra sempre più distante. Poi guardi in basso e vedi il percorso fatto. Controlli le mani e ti rendi conto del prodotto del lavoro. La differenza e la voglia di proseguire determinata quando ti guardi intorno. Ad oggi non sono mai stato solo e mai mi sono sentito tale.

Periodicamente questi periodi si presentano: non ne ricordo uno in particolare. Certamente credo siano naturali e parte del percorso. Qualora non ci fossero vuol dire che qualcosa non torna. Se ne presenteranno altri in futuro anche perché la vetta in realtà non esiste. Si tratta di un meraviglioso percorso infinito. L’importante è scegliere le persone giuste con cui affrontarlo e con cui vivere i momenti no. Questo sì che fa la differenza. P.S: altamente sconsigliati gli elicotteri :)

 

Quanto livello di stress ti genera gestire un evento del genere, che, ricordiamolo, è tra i maggiori del settore a livello europeo? E soprattutto, come fai a sopportarlo?

Lo stress è notevole, ma fortunatamente sono cresciuto lavorando in modo molto duro. La preparazione atletica (mi piace chiamarla così) svolta dai 6 anni ai 26 permette di gestire situazioni attuali abbastanza stressanti.
In realtà il Festival ha in sé degli elementi talmente tanto stimolanti che creano da soli un equilibrio particolare. Una sorta di ecosistema fatto di momenti di tensione e attimi di appagamento che allineano costantemente mente e corpo. Tuttavia devo davvero ringraziare il “lavoro manuale”, quello duro svolto sin da piccolo. Non sono mai esistiti sabati o domeniche di riposo o qualsiasi tipo di vacanza. Anzi. I periodi di vacanze estive, natalizie o pasquali erano giorni sempre più intensi di lavoro. I momenti liberi dalla scuola li ho sempre trascorsi tra carico, scarico e montaggio mobili, lavori in campagna, lavori in macelleria, lavori da imbianchino ecc.

Ricordo una domenica di agosto, all’età di 8 anni, insieme a mio padre eravamo da un cliente per terminare l’arredamento di casa. Stavamo lavorando dalle 7 di mattina circa e intorno alle 18:00 avevamo ultimato il tutto. Rientrati a casa volevo andare a giocare a calcio in spiaggia insieme agli amici, ma mio padre voleva sistemare il deposito. Trovammo una sorta di accordo: avremmo lavorato sino alle 19 e successivamente sarei andato in spiaggia. Alle 19:00 in punto raggiunsi gli amici. Appena messi i piedi in spiaggia, ancor prima di toccare il pallone, calpestai un vetro di bottiglia. La mia partita finì ancor prima di iniziare e raggiunsi velocemente la guardia medica per qualche punto di sutura. La domenica successiva non ebbi alcun dubbio nello scegliere tra continuare a lavorare e andare a giocare.

In tempi più recenti invece, poco prima di avviare il progetto gt idea (ora Search On Media Group), lavoravo dal lunedì al venerdì al Ministero degli Affari Esteri a Roma. Venerdì sera prendevo il treno e sabato mattino arrivo in Calabria. Il tempo di raggiungere casa, mettere i vestiti da lavoro e via a montare mobili sino a poco prima del rientro a Roma (il treno partiva domenica sera). Lunedì mattina ero nuovamente a Roma, nel bagno di un bar nei pressi della stazione, indossavo l’abito e riprendevo il medesimo ritmo. L’assenza di momenti di pausa sin da piccolo (abbinata a uno studio costante) permette ora di gestire elevati carichi di stress. In definitiva non faccio nulla di speciale :)

 

Vivi nel web, per così dire, dal 2007 se non vado errato. In 10 anni Internet, in special modo in Italia, è cambiato totalmente, soprattutto nella percezione e diffusione. Come cambierà nel prossimo futuro, secondo te?

Internet ha trasformato e sta continuando a trasformare la struttura dei rapporti umani, di produzione e anche le relazioni di potere. In sostanza, ancor prima delle tanto dibattute influenze sulle imprese, sul mondo dell’informazione ecc. stiamo assistendo al passaggio verso una nuova forma di società con lineamenti (culturali e non solo) che ancora devono essere totalmente definiti. Stiamo assistendo alla costruzione di nuove forme di società e in Italia siamo ancora alla ricerca di un nuovo assetto. Più che di cambiamenti futuri, parlerei quindi di sfide future. Dovremmo cerca di focalizzare l’attenzione su come costruire le nuove strutture future. Ad oggi le stiamo subendo e rispondiamo cercando di riadattare meccanismi obsoleti, vedi il modo di concepire il lavoro e le logiche di produzione.

In definitiva credo che esistano una serie davvero infinita di sfide. In questo contesto ne cito solo due che a mio avviso dovremo affrontare e che detteranno il cambiamento e la costruzione del futuro.

La prima è la creazione di nuovi sistemi educativi per “i più piccoli”. Faccio riferimento alle fasce di età dai 6 ai 15 anni. È necessario ridisegnare totalmente i loro percorsi altrimenti non si riuscirà a costruire mai le nuove società future.
La seconda è per le fasce più adulte. Le logiche dettate dal “nuovo sistema” implicano una costante ridefinizione di obiettivi, competenze e capacità di definizione delle priorità.
Entrare in questa forma mentis e cercare di “ridisegnare” continuamente anche la nostra formazione permetterà di affrontare le attività quotidiane in modo diverso contribuendo alla costruzione dei nuovi assetti culturali e della nuova società.

 

Del WMF mi è piaciuto, senza ovviamente tralasciare la parte formativa completissima e il coinvolgimento di tutte queste persone e aziende, lo spirito del tipo: “ok, stiamo a fare un evento tecnico e formativo, però, dai, facciamolo figo.” Dalla musica in primo piano alla birra gratis alla festa sulla spiaggia. Quanto è importante il relax, il divertimento in un lavoro, diciamocelo chiaramente, potenzialmente alienante?

I momenti di relax, intrattenimento o in qualsiasi altro modo vogliamo chiamarli, sono un fattore chiave sia all’interno del lavoro sia all’interno di un evento come il Festival. Si tratta infatti di un aspetto che va a determinare la qualità del tempo di una persona e quindi agisce sulla qualità della vita. Un lavoro privo di momenti di “alienazione” rischia realmente di “alienare” le persone nel senso marxista quando invece, grazie a momenti di questo tipo, con le dovute proporzioni, ci si può maggiormente avvicinare al concetto di alienazione di Hegel. Scusa la digressione filosofica, ma avendo richiamato questo concetto non potevo non sfruttare l’assist :).

Al di là dell’alienazione, molti studi confermano quanto la formazione declinata e abbinata a momenti extra didattici sia incentivante per l’apprendimento. Infine, l’idea che ho sempre avuto è quella di creare all’interno di un evento, un mini mondo ideale, dominato da valori e fattori positivi per lo sviluppo e la crescita: la formazione è uno di questi, ma anche la musica, l’importanza per iniziative sociali, i dibattiti, l’intrattenimento.

 

Sei un musicista, batterista per la precisione: quali sono i tuoi gusti musicali? Ascolti musica durante il lavoro? E se sì, quanto ti influenza l’umore?

Diciamo che oramai sono un ex-batterista. Ho iniziato a suonare a 6 anni, ma ho smesso di suonare a 19. Diciamo che negli ultimi 15 anni mi diverto a suonare con qualsiasi cosa mi capiti sotto mano, ma visti gli impegni lavorativi difficilmente riesco a farlo in modo serio. Curo un progetto musicale con un mio amico di infanzia – Domenico – con cui abbiamo suonato al Festival e mi diletto ad accompagnarlo in alcune circostanze. Non ho un genere musicale preferito: amo ascoltare tutti i generi musicali e cambio brano solo quando non suscita in me alcun tipo di emozione. Vivendo la musica come un generatore di emozioni cerco di ascoltarla tutte le volte in cui è possibile: in ufficio a inizio giornata, nelle pause, nei momenti in cui mi trovo a pianificare. Negli altri momenti ho la musica che circola comunque in testa e spesso mi trovo, durante le riunioni, a suonare con la penna che ho in mano. È chiaro quindi quanto più che influenzare l’umore, guidi l’andamento della giornata.

 

Hai sposato l’asticella del WMF molto molto in alto. Che ci dobbiamo aspettare per il WMF2017? Attenzione che, almeno io, ho delle aspettative molto alte! :)

In realtà è corretto dire: abbiamo spostato l’asticella del WMF in alto. L’evento è stato il frutto del lavoro di tutti i partecipanti. Credo ci siano ancora margini di crescita, ma la preoccupazione principale è risolvere le problematiche presentatesi quest’anno per garantire ai partecipanti un’esperienza migliore. Stiamo lavorando per migliorare la qualità della didattica, introdurre nuove iniziative, migliorare quelle già esistenti e presentare qualche altra sorpresa. Abbiamo ancora tanto da imparare prima di arrivare al punto di assicurare un’esperienza totalmente appagante per i partecipanti. Sicuramente faremo il possibile affinché ciò accada e per evitare di tradire anche le tue aspettative :)

 

Cosmano, grazie davvero per il tempo dedicatoci e in bocca al lupo per i tuoi/vostri prossimi progetti.

Crepi il lupo e grazie ancora a voi e a chi dedicherà del tempo per leggere questa intervista. Ci vediamo in giro per l’Italia.



La video intervista a Cosmano Lombardo, chairman Web Marketing Festival
Palacongressi di Rimini, 8 - 9 luglio 2016



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