Pubblicato il 13/10/2016
Adesso che hai aperto un profilo aziendale su Facebook, Instagram e Twitter, non devi fare altro che iniziare a pubblicare contenuti su contenuti. Giusto?
Non proprio. I social media funzionano come i blog: hanno bisogno di una strategia e di un piano editoriale, altrimenti non danno risultati. Ci sono pagine Facebook e profili su Instagram che non ottengono consensi: né like né commenti né ricondivisioni. Silenzio totale.
E il motivo è presto detto: quei profili mancano di un progetto editoriale. E anche di professionisti che li curino. In breve: sono profili social amatoriali. Ma l’amatorialità non è compatibile con il mondo del lavoro.
Oggi quindi parliamo di 4 cose da evitare nei profili aziendali sui social media. Sono comportamenti che si notano spesso in molte aziende e che nessuno dovrebbe avere.
Creare contenuti promozionali
Qui molti storceranno il naso: a che mi serve una pagina su Facebook se non posso pubblicarci le mie promozioni?
Domanda più che pertinente. In realtà nessuno vieta la pubblicazione di promozioni o comunque di messaggi pubblicitari, a meno che non violino le regole della piattaforma social.
Ciò che un’azienda deve evitare è la pubblicazione continua di contenuti promozionali. Gli utenti su Facebook e sugli altri social vogliono essere intrattenuti, non infastiditi.
Molti esperti consigliano di alternare i contenuti di intrattenimento e quelli promozionali. Magari uno promozionale su cinque.
Considera anche le festività e le ricorrenze: molte aziende creano promozioni per questi eventi. Ma in quei casi è bene anche dare ai propri fan dei messaggi di auguri “spensierati” e non messaggi pubblicitari mascherati da auguri.
Mettere “like” sui propri post
Ti sembra logico? Sei tu che hai pubblicato quel contenuto, quindi è implicito che ti piaccia. Mettere un like solo per fare numero non è eticamente corretto. Ma soprattutto non farai una bella figura coi tuoi fan.
I like vanno meritati. Crea buoni contenuti e non mancheranno. Scatta belle foto per Instagram, inserisci i giusti hashtag e vedrai che i riconoscimenti arriveranno. L’autocompiacimento sui social ha vita breve.
Scatenare “flame”
Sei pronto a ricevere critiche? Se vuoi stare sui social, devi esserlo. Ma soprattutto devi essere pronto ad affrontarle. Il cosiddetto “troll” - il tipo simpatico che infastidisce, spara a zero su qualsiasi cosa solo per creare scompiglio – è ben presente nel web.
Come risolvere questo problema, se dovesse verificarsi?
- Linee guida editoriali ben chiare: definisci a priori come comportarti quando ricevi critiche di qualsiasi genere. Le critiche, fai attenzione, possono anche essere meritate: in quel caso devi saperle accettare e lavorare per tornare a soddisfare il cliente.
- Community manager: un professionista che gestisce la tua pagina su Facebook o il tuo profilo su Instagram.
Mai, mai e poi mai dare spago a chi cerca la lite, la rissa virtuale. Farai solo il suo gioco. Sistema a dovere queste persone, ma con professionalità.
Ma le critiche giustificate vanno risolte e con risposte chiarificatrici. Tempo fa un canale TV ha interrotto all’improvviso una nota serie televisiva e sulla pagina Facebook del canale sono arrivate le proteste dei telespettatori.
Risultato? Sono rimaste inascoltate. Nessuno si è preso il disturbo di chiarire quel fatto. Non prendere quindi esempio da questo comportamento.
Non rispondere ai commenti
Commenti, like, menzioni e condivisioni sono interazioni: ciò che fa funzionare ogni profilo, lavorativo e privato, sui social media. Le interazioni determinano il successo di un profilo social.
Ai commenti va dato spago: ai commenti devi rispondere. Se qualcuno ti chiede un’informazione su Facebook, non puoi lasciarlo nel silenzio. Se qualcuno ti fa un complimento, a maggior ragione devi ringraziarlo.
Un profilo social aziendale di successo è un profilo vivo, che si prende cura dei suoi fan e che interagisce con loro.
E se hai altre domande su cosa fare e non fare sui social media, noi di Ueppy siamo qui per risponderti.